Allattamento a richiesta: è giusto?

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Quello dell’allattamento a richiesta è un argomento molto dibattuto tra le mamme. Parlando con le amiche, visitando forum e blog del settore, ci si rende conto come le idee non è che non siano chiare, ma semplicemente molto diverse e distanti tra di loro.

allattamento

Alcune donne ritengono che l’allattamento a richiesta non vada bene e che il bambino debba essere allattato a orari prestabiliti. Altre invece, pensano che sia la scelta ideale. Ma cos’è in definitiva? Quali sono i pro e i contro dell’allattamento su richiesta? Va bene per tutti i bambini? I pediatri lo consigliano?

Cos’è l’allattamento a richiesta

L’allattamento a richiesta è semplicemente l’esatto opposto di quello” a orario”. In poche parole la mamma attaccherà il piccolo al seno in base alle esigenze di lui o lei. Quando il bambino ha fame, la mamma lo nutrirà, senza star dietro a orari. Secondo gli esperti sarà il neonato con il tempo a regolarizzare tali poppate.

Secondo questa “corrente di pensiero” (si, è diventata tale a tutti gli effetti), il bambino deve essere libero, almeno per quanto riguarda le poppate, di esprimere i propri desideri. Ma quali sono i pro e i contro dell’allattamento a richiesta?

Allattamento a richiesta: pro e contro

E’ il più usato, soprattutto nei primi mesi di vita. Il bambino “chiede” il latte e la mamma asseconda il bisogno. I vantaggi sono numerosi. Ad esempio il piccolo avrà sempre il pancino pieno, mentre la mamma eviterà tale situazione di pienezza nella zona mammelle, la quale è poco positiva e causa spesso di dolore.  E’ importante comunque alternare il seno. Altro vantaggio dell’allattamento a richiesta è quello di non dover contare il numero di pasti e l’intervallo tra l’uno e l’altro.

Esistono ovviamente anche degli svantaggi, in particolar modo per la mamma che potrebbe avere qualche difficoltà a gestire i ritmi del proprio bambino. Sarà infatti più complicato gestire le due fasi essenziali di sonno e veglia. Sembra inoltre che con l’allattamento a richiesta vi sia una maggior incidenza di coliche e il bambino, stando a quanto dicono gli esperti, potrebbe collegare l’attaccamento al seno non tanto alla sensazione di fame quanto piuttosto a un bisogno psicologico del contatto materno.

Fino a quanto l’allattamento a richiesta?

C’è un tempo massimo entro il quale è possibile continuare sulla strada dell’allattamento a richiesta prima di passare a quello a orario? Anche questa è una domanda piuttosto comune, ma purtroppo non esiste una risposta definitiva.

Deve essere la mamma infatti a capire quando è il caso di interrompere o continuare. Per i primi mesi comunque, rassicurano gli esperti, va bene attaccare il piccolo al seno quando lo richiede. Con il passare del tempo dovrebbe entrare in una certa routine in maniera quasi automatica, il bambino verrà quindi allattato a intervalli regolari non tanto prestabiliti dal genitore, ma piuttosto da un proprio personale e inconscio bisogno di equilibrio.

I pediatri lo consigliano?

La maggior parte dei pediatri consiglia appunto di allattare il bambino quando ne fa richiesta. Altri invece, consigliano di stabilire orari fissi per l’allattamento. Il nostro consiglio è quello di seguire il parere del vostro pediatra o comunque il vostro istinto. Se volete avere più pareri ricordatevi che niente e nessuno vi vieta di consultare vari specialista.

Il bambino mangia abbastanza?

Questo dubbio riguarda in realtà un po’ tutte le mamme, sia che si parli di allattamento a richiesta o a orario. La maggior parte dei bambini sa gestire bene la suzione di latte in base alla fame. Le poppate potranno essere brevi ma più frequenti, lunghe e più distanti… la cosa importante è che il bambino cresca bene e l’unico modo per capirlo è sottoporlo alle regolari visite pediatriche.

In media comunque i bambini, anche quando vengono allattati su richiesta, faranno 8 poppate al giorno. Per alcuni possono essere 5, per altri 12.  Questo in media per i primi sei mesi di vita.

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