Alkekengi o alchechengi: proprietà, coltivazione e ricette
L’alkekengi o in italiano alchechengi è un frutto che nasconde proprietà terapeutiche conosciute sin dall’antichità. Scopriamo meglio queste piccole bacche commestibili!
Questo frutto nasce da una pianta perenne (Physalis alkekengi) appartenente alla famiglia delle Solanacae, proprio come la patata e il pomodoro.
La bacca alchechengi ha un colore arancio, rossa o gialla simile a una ciliegia (ciliegie invernali), è avvolta in una membrana (calice) color sabbia e assume la forma di una piccola lanterna cinese.
Il frutto con poco succo e poco zucchero riserva una nota acidula che si avvicina a quelli dei frutti di bosco, ma possiede un rizoma e le foglie velenose a causa della percentuale di solanina.
Attenzione a non confondere l’alkekengi pianta con il Physalis peruvianus (pianta con stessa struttura ma di colore beige) e la Physalis ixocarpa (bacca più grossa rivestita da un calice verde).
Alkekengi: proprietà e benefici
A fronte di 53 Kcal su 100 grammi di prodotto si può godere di un mix benefico: minerali (potassio, fosforo, ferro e calcio), vitamine (A, vitamine del gruppo B1, vitamina K e vitamina C), criptoxantina, acido caffeico, acido linoleico, acido oleico, acido citrico, saponine, flavonoidi, carotenoidi, catechine, mucillagini e tannini.
Va da sé che le spiccate proprietà dell’alchechengi vengono sfruttati in erboristeria per assicurare un’attività tonificante, diuretica, depurativa e antireumatica.
- Antiossidanti – La quota di vitamina C sostiene l’organismo nella sua lotta contro l’azione dei radicali liberi ed evita l’insorgenza di problemi e malattie come la demenza senile o l’Alzheimer.
- Vista – La percentuale di vitamina A promuove la salute degli occhi e contrasta la comparsa di malattie degenerative legate all’avanzare dell’età.
- Diuretico – Le proprietà diuretiche puntano a eliminare i liquidi in eccesso e a ridurre la cellulite, oltre che a prevenire l’infiammazione delle vie urinarie e la formazione di calcoli renali.
- Colesterolo – Il succo in particolare influenza positivamente il sistema cardiovascolare, riducendo i livelli di colesterolo “cattivo” e trigliceridi.
- Parassiti intestinali – Le sostanze con proprietà antiparassitarie contrastano la proliferazione dei parassiti intestinali.
Physalis alkekengi: coltivazione e tecniche
La pianta dell’alchechengi cresce spontaneamente in pianura e collina su tutto il territorio italiano, tranne in Puglia e Calabria.
Oltre ad acquistare l’alkekengi a un prezzo accessibile nei supermercati forniti e negli e-commerce, è possibile coltivarlo in vaso o in giardino per usufruire delle sue incredibili proprietà.
Per superare eventuali limiti della vendita di alkekengi, quindi, occorre creare una buca al centro del contenitore, disporre Physalis Alkekengi semi e richiudere con un po’ di terra prima di bagnare.
Il contenitore deve essere sistemato in un ambiente riscaldato per permettere la germinazione e non appena le piante fanno capolino è necessario irrorarle con acqua costantemente ma senza esagerare.
La nascita della quarta foglia richiede l’inserimento di ogni pianta in un vasetto (alkekengi pianta coltivazione in vaso) e pensare di travasare all’aria aperta soltanto dopo metà aprile.
Le tecniche colturali dell’alkekengi richiedono il posizionamento di ogni pianta a una distanza di 100 cm e la fertilizzazione dopo 7 giorni con un concime nutriente e ricco di potassio.
Man mano che cresce, però, occorre eliminare le piante infestanti e continuare ad annaffiare con costanza.
I frutti si raccolgono da agosto/settembre fino a fine autunno eliminando il calice e il peduncolo, salvo poi togliere i rami secchi durante la stagione invernale per permetterne la ricrescita.
Alkekengi: ricette e usi in cucina
L’alkekengi bacche possono essere mangiate crudi come frutta o decorazioni per macedonie, dolci e insalati oppure seccate e messe sott’aceto o in salamoia.
Forse qualcuno non lo sa, ma le bacche di Physalis si prestano alla preparazione di marmellate, confetture, gelatine e marinate.
Visto le caratteristiche dell’alkekengi e il prezzo al Kg, poi, è possibile consumarlo sotto forma di succo che, se assunto con regolarità, contrasta il colesterolo cattivo LDL e migliora l’attività del fegato.
Come dimenticare i frutti dell’alchechingi ricoperti di cioccolato o canditi che si vendono nelle pasticcerie e deliziano i menu dei ristoranti?
Non c’è limite all’uso dei frutti alchechengi nelle ricette, ma attenzione che l’alchechengi abbia una provenienza certa e controllata.
Controindicazioni
L’assunzione dei frutti della pianta di Alkekengi risulta priva di particolari controindicazioni o effetti collaterali, fatta eccezione per i casi di ipersensibilità individuale.
Occhio a non consumare le piccole bacche commestibili in concomitanza di farmaci diuretici per evitarne il potenziamento dell’effetto e incorrere in spiacevoli inconvenienti.