5 motivi per NON lamentarsi del lavoro
Liberi professionisti, dipendenti statali, operai, commessi… non importa che lavoro facciamo. Ci lamentiamo. Poco tempo da dedicare alla famiglia e troppo tempo sprecato a cercare di guadagnare. In questi giorni di latitanza sul blog ho pensato di creare questo (breve) articolo per un motivo. Dopo una momentanea carenza di lavoro, ho ripreso a pieno ritmo (e forse più di prima). E la tentazione era quella di lamentarmi. Così ho trovato cinque motivi per non farlo.
1. I momenti di blocco demoralizzano. è vero, quando non lavoro ho più tempo per me. Però non riesco a godermelo come vorrei perché di base c’è la preoccupazione di non poter provvedere al mio futuro. Non lavorare porta con se molte più preoccupazioni della stanchezza da lavoro.
2. è l’unico modo che ho per fronteggiare alle mie spese. Mi piacerebbe vivere in una bella casa in campagna e dover seguire solo i ritmi naturali, senza clienti che esigono velocità e impongono tempi ristretti per le consegne. Questo però è il mio lavoro.
3.Ricollegandomi al punto prima. Questo è il lavoro che ho scelto, è il lavoro che mi piace fare. Non devo lamentarmi. Sono soddisfatta e felice. Potrei cambiare strada, ma non voglio.
4.Il lavoro mi permette di raggiungere gli obbiettivi. Mi garantisce stabilità economica e, nei momenti vuoti, posso coltivare progetti ben più grandi che spero siano destinati a dare frutti molto più saporiti.
5.Infondo reputo il lavoro una forma di svago. Qualche giorno di vacanza è bello, certo. Ma dal mio punto di vista non bisogna sputare nel piatto in cui si mangia e in alcuni casi, il piatto è saporito quando le altre cose non vanno poi così bene come si sperava.
Questi cinque punti sono miei. Nel senso che ognuno troverà motivi diversi. Sono convinta che il lavoro è importante e nonostante la stanchezza, la noia e la voglia di prendersi un meritato riposo, dovremo cercare di lamentarci di meno e produrre di più.